Diritto Bancario

Consulenza legale bancaria

PRIVATI E ISTITUTI

Il diritto bancario è quell’ambito del diritto che concerne la banca come soggetto attivo o passivo di rapporti giuridici e come istituzione. Secondo questa suddivisione, possiamo subito individuare due branche principali di questa materia. La prima è la parte dinamica-privatistica, che rappresenta lo studio dell’attività di un istituto bancario, le esigenze economiche che la banca deve soddisfare, gli strumenti giuridici che utilizza; la seconda riguarda lo studio dell’istituto dal punto di vista statico-pubblicistico, i rapporti giuridici attivi e passivi con gli organi di vigilanza: insomma la sua dimensione giuridica.

Il nostro studio offre consulenza legale riguardo il diritto bancario a favore di società, privati ed Istituti di Credito che ne hanno necessità. Da sempre ci occupiamo di assistenza in operazioni riferite al credito fondiario e alle garanzie reali, siamo esperti in perizie riguardo cessioni ed acquisizioni del credito, seguiamo i nostri clienti nella redazione di contratti di leasing e factoring. Mettiamo al vostro servizio la nostra esperienza su anatocismo e usura in contratti di mutuo, conti correnti e/o finanziamenti.

Il Testo Unico Bancario recita che la Banca è un’impresa commerciale che ha come attività principale e tradizionale l’esercizio del credito e la raccolta del risparmio tra il pubblico. Questo per quanto riguarda le attività principali di tipo attivo nel primo caso e passivo nel secondo, a queste si aggiungono un’altra serie di occupazioni di natura accessoria svolte normalmente dagli istituti di credito. Da qualche anno le banche hanno iniziato a svolgere una larga serie di attività,  non esclusivamente di tipo finanziario, ad esempio il leasing e il factoring, le quali vengono compiute da enti che fanno parte di gruppi bancari polifunzionali.
Questa definizione ci consente di individuare i due settori fondamentali del diritto che regola l’attività delle banche, che corrispondono ai due principi costituzionali di riferimento: il principio di libera iniziativa economica e il principio di tutela del risparmio e accesso all’investimento. Tali principi costituiscono di fatto tutta la materia e vanno coordinati definitivamente con i principi costituzionali fondamentali.
Per esercitare un’attività bancaria di qualunque genere, è necessario che l’impresa “banca” sia iscritta nell’albo custodito dalla Banca d’Italia, in seguito a un’autorizzazione rilasciata dalla stessa. Le banche sono obbligate ad avere una struttura giuridica fissa e ad adottare la forma giuridica della società per azioni o della cooperativa per azioni. Anche il loro statuto ha dei caratteri peculiari, dovendo prevedere una data procedura concorsuale (liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria).

La Banca d’Italia è una delle autorità creditizie contemplate dal Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. A quest’ultima è attribuito il titolo di istituto di diritto pubblico, nonostante sia partecipata totalmente da privati e quindi, a buon diritto, soggetto privato. Il legislatore ha attribuito alla Banca d’Italia un ruolo pubblicistico e l’esercizio di poteri pubblici di vigilanza e controllo.

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